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"Contro i pastori infedeli"
Giovanni 10,11-16
Giovanni 10,27-30 27
1Pietro 2,21-25 21
1 La parola del SIGNORE mi fu rivolta in questi termini: Ezechiele 34,1-16
"Voi, pecore mie, pecore del mio pascolo, siete uomini. Io sono il vostro Dio", dice il Signore, DIO». Ezechiele 34,31
Care sorelle e cari fratelli, ascoltando queste parole che avete appena udite, se avessimo un animo aperto e sensibile saremmo nella gioia; il sapere che vi è un buon pastore, Dio e/o il suo figlio Gesù, che ci protegge nella nostra vita, che ci è sempre vicino anche quando ci smarriamo e perdiamo la direzione di marcia e non ritroviamo questo immenso gregge dell'umanità, dovrebbe darci sollievo, forza , speranza. Dovremmo almeno in quest'ora di culto ritrovare quel senso di felicità profonda che questa buona notizia ci da; non è una notizia da gossip o da telegiornale, è la notizia delle notizie che viene detta , predicata, annunciata, commentata, vissuta tutti i giorni e da sempre. In termini biblici è la buona notizia, detta in greco l'Evangelo. Ma si sa, le buone notizie non fanno notizia, avete mai sentito un telegiornale che inizia così ?: oggi trenta di aprile è una bella giornata, la maggior parte degli italiani è in festa, si prepara alla bella scampagnata per il primo maggio. Intorno a noi invece ci sono tanti uccelli del malaugurio che approfittano delle tante brutte notizie, delle condizioni oggettive del vivere che non sono sempre buone: sono tanti pastori che ci insegnano a vivere la nostra vita nell'ansietà e nella paura. E' una prospettiva del vivere e dell'affrontare le buone e cattive notizie profondamente sbagliata che ci rende sempre impauriti,ci fa chiudere in noi stessi, ci rende sempre di più egoisti e antisociali; insomma ci rende, chi più chi meno, pecore abbandonate a noi stessi, animali deboli che non cercano e non trovano il gregge , persi dietro a tanti pastori che ci circondano. I tanti cattivi pastori sono sempre all'opera e come dice Ezechiele non sono interessati al bene comune, a rafforzare il gregge, a cercare le pecore smarrite, ma soltanto al loro tornaconto. Dio dice di costoro, rileggiamo un versetto:
Insomma questi pastori che noi ben conosciamo, e non penso solo ai tanti politici, ma a tutti coloro che esercitano autorità a tutti i livelli si comportano così. E noi che siamo qui oggi, e gli altri che non frequentano luoghi di culto, diamo più ascolto a questi uccelli del malaugurio che svolazzano sopra le nostre teste o ci disponiamo in modo diverso, in un modo più consapevole e insieme allegro nei confronti delle vicissitudini della nostra vita? Fratelli e sorelle, facciamo un esamino di coscienza, piccolo, roba da pensieri da pecore, noi quali pastori seguiamo nella nostra vita? Facciamo un esempio: ho sentito un TG che diceva: Sbarcati 1000 clandestini sulle coste siciliane, poi girando canale ho sentito la stessa notizia : salvati dai barconi che stavano affondando nel canale di Sicilia dalla marina italiana 1000 profughi, fra cui 500 donne e 250 bambini. Noi pecore smarrite e imbrogliate da tanti falsi pastori a chi diamo più retta? Come giudichiamo questa notizia? Quale versione è quella che è più giusta per un modo cristiano di vivere? Se non siamo completamente fuori di testa, da buoni cristiani, dovremmo pensare: "Finalmente una buona notizia, 1000 persone salvate da una morte sicura per annegamento, donne e bambini che avranno finalmente una vita". 1000 persone, fatemelo dire, resuscitate alla vita. La vita deve vincere, non la paura, né ansia, nella prospettiva cristiana tutto è risolvibile, anche i mille problemi materiali dell'accoglienza. Non mi nascondo, non ci nascondiamo, ci sono questi problemi. Ma la risposta non può essere il chi se ne frega, motto fascista entrato nel linguaggio normale degli italiani. Noi valdesi ce l'abbiamo nel nostro dna la risposta giusta. Nella nostra storia siamo stati profughi in Francia, in Svizzera e in Germania per motivi religiosi, per motivi economici in calabria, in Argentina e negli USA. Ma Siamo stati anche ospitali, con i riformati all'epoca dell'inquisizione, con i fratelli camisardes cacciati e fuggiti dai Dragoni della Cattolicissima Francia dalle loro terre di Provenza, siamo stati ospitali nell'ultima guerra con gli sfollati delle città, con i fratelli ebrei con gli antifascisti, con i nostri partigiani e con quelli che salivano per salvarsi in montagna. Bisogna nonostante tutto e tutti continuare ad essere così e continuare a prendere sul serio quello che ci dice Gesù: Non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete e di che cosa berrete, ed ancora Guardate gli uccelli del cielo:non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro? Ed ancora leggiamo non siate dunque in ansia, dicendo: che mangeremo? Che berremo?di che ci vestiremo? Perchè sono i pagani che cercano tutte queste cose, ma il Padre Celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. Cercate prima il regno e la giustizia di Dio e tutte queste cose vi saranno date in più. Nel nostro dna, insomma siamo pecore, ma di un pastore speciale che ci ama profondamente.
Ignazio David Buttitta. Soprintendente del X Circuito. 30 Aprile 2017. Chiesa Evngelica Valdese di Firenze |
Ultimo aggiornamento: 1 Maggio 2017 ©Chiesa Evangelica Valdese di Firenze |